Si conclude “Le Vie del Confine”, un modello per il futuro turistico del nostro territorio

Le vie del confine“, il ciclo di escursioni e visite guidate organizzato da Salviamo La Rocca per promuovere il territorio tra Pisa e Lucca, si è concluso il 28 aprile con “Il Castello Dimenticato: escursione a Castel Passerino”.

Alcuni numeri di questa seconda edizione:

  • 5 visite o escursioni: alla Torre Segata, alla Rocca e al borgo di Ripafratta, lungo il Fosso dei Mulini, da Ripafratta a Nozzano e a Castel Passerino.
  • tutte le visite hanno registrato il sold out!
  • oltre 300 presenze
  • 15 volontari impegnati
  • 3 castelli (Ripafratta, Nozzano, Castel Passerino), 3 torri (Torre segata, Torre Niccolai e Torre Centìno), 3 borghi (Ripafratta, Cerasomma, Nozzano), 2 mulini (quello di Rigoli e quello mediceo di Ripafratta) visitati.

Numeri importanti, che ci proiettano sia verso un’edizione 2020 ancora più ricca e articolata, sia verso nuove simili iniziative, sia – soprattutto – verso un futuro interessante fatto di turismo lento, consapevole, in armonia con il territorio, promosso direttamente dalle comunità locali.

Il “tutto esaurito” registrato dalle varie iniziative, infatti, fa capire quanta domanda ci sia di questi micro-percorsi che permettono di percorre sentieri, entrare in antichi edicifici, ammirare fortezze che si vedono solo da lontano, incontrare persone che sono la memoria storica del territorio (pensiamo ad esempio ai mulini di Rigoli e di Ripafratta, con i loro proprietari).

“Salviamo La Rocca è orgogliosa di aver sistematizzato, per la prima volta in modo così articolato e coerente, l’offerta turistica di questo territorio tra Pisa e Lucca” – dice il presidente dell’associazione Francesco Noferi – “E di averlo fatto in un modo così rispettoso e consapevole della delicatezza delle comunità locali e del paesaggio in cui si inseriscono”.

Un modo di fare turismo nuovo, dunque, che va proprio nella direzione dei trend del momento: rallentare, cercare le esperienze vere, autentiche, parlare con chi abita il territorio e ascoltare proprio da queste persone storia, storie e tradizioni.

“Non scopriamo niente di nuovo, ma è la prima volta che una visione di questo tipo si applica a questo territorio che sembra fatto apposta per stimolare e far vivere emozioni di questo tipo. E i visitatori hanno mostrato un gradimento di portata inaspettata” – concludono dall’associazione – “Questo deve essere solo un punto di partenza, altre iniziative seguiranno. E vorremmo anche che il nostro borgo si dotasse di tutto quello che serve per accogliere chi arriva, informarlo e coinvolgerlo al meglio”.

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